24 Gennaio 2019 ore 21.00 Sala Polivalente via Roma
Per avvicinarsi con coscienza al Giorno della Memoria, giovedì 24 Gennaio alle 21, presso la Sala Polivalente in via Roma, in collaborazione con ANED sezione di Firenze e ANPI Londa Antonio Rogai, il Comune di Londa propone “C’era una volta in Polonia”, la ricerca curata e presentata dagli Amici di Contea dell’ANED Firenze che a ogni appuntamento ci fanno vivere un aspetto particolare degli anni bui del nazifascismo e della deportazione in Europa. Il tema di questo incontro è vita e sport nella Polonia occupata in cui i nazisti mettono a punto il più efficiente campo di distruzione di massa, simbolo indiscusso della deportazione e dello sterminio, il campo di Auschwitz Birkenau .
Il 27 Gennaio1945 l’Armata Rossa apre i cancelli di quel campo di morte, dove anche i vivi sono cadaveri, distrutti nel fisico e nella loro dignità, svuotati di ogni umanità. il 27 Gennaio è diventato il Giorno della Memoria nel mondo intero.
Vivere oggi il Giorno della Memoria significa ricordare e rendere omaggio ai 12 milioni di persone uccise in modo sistematico nei campi di sterminio diffusi in tutta Europa, 12 dodici milioni di uomini e donne, bambine e bambini annientati e annichiliti dalla lucida politica di sterminio e di depurazione del Nazifascismo.
Significa restituire un volto, un corpo, una storia fatta di affetti e di relazioni quotidiane a quei12 milioni di esseri umani, prima etichettati e discriminati sulla base della loro razza, religione, cultura, orientamento sessuale, ideale politico e poi uccisi nel sistema infernale dei campi di sterminio.
Abbiamo bisogno di Memoria, una memoria viva e consapevole che ci metta davanti alle nostre responsabilità individuali e collettive. Abbiamo bisogno di Memoria per capire a cosa porta la discriminazione lasciata libera di operare ed elevata a principio sacrosanto dell’organizzazione politica di uno stato. Abbiamo bisogno di Memoria per capire che catalogare le persone e discriminarle siano cose che vanno di pari passo e renderci conto che quei triangoli colorati cuciti addosso a ebrei, dissidenti politici, zingari, religiosi, omosessuali, clandestini, sopravvivano ancora oggi. Anzi, oggi più che mai.
Nel clima culturale e politico di revisionismo storico e di tendenza a confondere il passato che stiamo vivendo, l’impegno delle istituzioni deve essere ancora più forte a difesa dei principi fondamentali di uguaglianza tra gli esseri umani e per portare la testimonianza della Memoria di generazione in generazione